venerdì 21 marzo 2008

pensando morandi


Morandi è affascinato dalla pittura dell'immobile,
della quiete, del silenzio,
dell'atemporale che si carica simultaneamente
di una particolarissima intensità.










Nel 1922 Giorgio De Chirico, suo amico e collega, descriveva il grande pittore bolognese così: "osserva con lo sguardo di un uomo che crede, e lo scheletro intimo di quelle cose per noi morte, perché immobili, gli si mostra nel suo aspetto più consolatorio, nel suo aspetto eterno".
















Morandi coglieva il flusso dell'immobile
guardando la realtà con l'allucinata visione di un mistico,
e ne restituiva la fisicità con un controllo tecnico,
compositivo e estetico straordinarii.










Poi i suoi quadri, si animano di un'aura di vibrazioni,
di tremori, di sussurri, ombre e chiaroscuri che esplodono.

















Morandi ha un'abilità compositiva
e una capacità di fare vibrare l'atmosfera
che conferiscono ai suoi oggetti
un'aria evanescente, quasi eterea.


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